Monte Sant’Angelo: zona archeologica ricca di storia


Il monte Sant’Angelo si trova immediatamente ad Ovest della foce del Salso, l’antico Imera meridionale che, nel passato, ha costituito una delle vie di penetrazione più importanti verso l’interno della Sicilia ed ha segnato per lungo tempo il confine tra la parte occidentale e la parte orientale dell’isola.

La ricerca archeologica ha messo in luce un importante insediamento di età ellenistica in cui è stata riconosciuta Finziade, fondazione del tiranno di Agrigento Finzia, nel 282 A. C.

Secondo  quanto riportato da Diodoro Siculo, infatti, il tiranno agrigentino, approfittando del disordine creatosi nell’isola dopo la morte di Agatocle,  nel tentativo di costruire un proprio piccolo dominio, fece distruggere la città di Gela e ne deportò gli abitanti nella città di nuova fondazione che chiamerà  Finziade.

Gli scavi degli ultimi anni hanno permesso di rintracciare lo schema urbanistico della città, i cui isolati  risultano inseriti in una maglia urbana di tipo ortogonale con ampie strade, intersecate da strade più strette e perpendicolari, i così detti “stenopoi”, secondo un impianto scenografico a terrazze tipico delle città ellenistiche e databile tra la fine del III e gli inizi del II sec. a.C.

Non si conoscono ancora le aree pubbliche della città, ma si hanno numerose indicazioni riguardo l’architettura domestica.

Le numerose case rinvenute nel  settore di abitato disposto lungo le pendici meridionali del monte infatti hanno caratteristiche abbastanza uniformi. A pianta quadrangolare, presentano in genere una decina di vani, di cui in alcuni casi è stata definita la funzione,  distribuiti intorno ad  un cortile nel quale si trova sempre una cisterna per l’acqua. In qualcuna di queste case è stata documentata anche la presenza di un piano superiore dove i pavimenti erano generalmente in calce e ciottoli o in laterizi o in cocciopesto, mentre le pareti, ricoperte di stucco, erano spesso decorate da cornici riccamente modanate. Sempre in una di queste case, durante gli scavi degli anni ’90  è avvenuto  l’eccezionale ritrovamento di un tesoretto contenente diversi gioielli in oro, tra cui alcuni bracciali, un anello, un “sakkòs”, ovvero un medaglione con testa di Medusa a rilievo con doppia catena a maglie mobili di pregevolissima fattura e più di quattrocento monete d’argento.

L’insediamento ebbe due fasi edilizie: la prima, contemporanea alla fondazione, presentava un impianto con strade  e case che si adattavano all’orografia del terreno; la seconda, caratterizzata dall’impianto urbanistico regolare, sembra essere posteriore alla seconda guerra punica, quando la Sicilia entrò a far parte dei territori controllati da Roma. La ricchezza espressa dalle abitazioni sembrerebbe legata ad un cambiamento della funzione del sito di Finziade che, esaurito il suo ruolo di avamposto politico-militare, si trasformò in un importante centro commerciale con funzione di  snodo nel commercio dei prodotti agricoli provenienti dai latifondi isolani verso Roma.

La distruzione ed il successivo abbandono del sito si possono collocare durante la prima età imperiale.
Le ricerche archeologiche nel sito da parte della Soprintendenza BB.CC. AA. di Agrigento sono iniziate negli anni ‘80 quando è stata esplorata un’area vicino al castello in cui si sono rinvenuti alcuni vani di abitazione di età ellenistica in parte scavati nella roccia. Negli anni 1988-89  due campagne di scavo in via Santa Maria hanno riportato alla luce un ampio settore di abitato. Altri interventi, effettuati nel 1994 e nel 1998  lungo il pendio sud del monte, hanno permesso di rinvenire un’importante casa all’interno della quale è stato trovato il tesoretto di gioielli e monete precedentemente menzionato. Le ultime campagne di scavo, svolte negli anni dal 2003 al 2005, finanziate con fondi P.O.R. ed affidate dalla Soprintendenza all’Università  degli Studi di Messina, hanno messo in luce numerose abitazioni inserite in un sistema urbanistico regolare.

L’area archeologica è aperta al pubblico.

Link utili:

http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=160&IdSito=14

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