
Il cammino verso Niscemi, lungo la strada delle cicogna (Foto Francesco Cirrone)
Nasce il comitato di accoglienza della Via Francigena Fabaria
I sentieri meridionali della Sicilia saranno adesso più sicuri e percorribili. L’Associazione “Cammini Francigena di Sicilia” rende nota la costituzione del comitato di accoglienza Via Fabaria – tappe Gela, Niscemi e Caltagirone
Il comitato, formato da liberi cittadini, è apartitico e non ha fini di lucro; esso si propone di implementare azioni rivolte all’accoglienza, all’organizzazione di servizi a supporto dei pellegrini, alla promozione di ricerca, di attività didattiche nelle scuole, di studio, di recupero e animazione degli itinerari di pellegrinaggio lungo le tappe della Via Francigena Fabaria
Il comitato neo-costituito ha l’obiettivo di affiancare volontariamente le Amministrazioni comunali nell’accoglienza e nella promozione dello sviluppo territoriale legato all’itinerario storico culturale e naturalistico
Viene denominata Via Francigena Fabaria grazie ad un diploma normanno del 1105 dove risulta che Achi, nobile siciliano, dona un terreno sito nel territorio tra Vizzini e l’odierna Grammichele, denominando il tratto di via come “francigena“: “..Hec terra est nominative de licodia, que sic manet a capite cave vadit in viam francigenam viam Fabariam…“.
Natura, cultura e storia: un cammino mozzafiato!
Un luogo meraviglioso, che segue le tappe dell’Itinerarium Antonini del III sec. d.C. e che da Gela si arricchisce di innumerevoli sfumature storiche, archeologiche, naturalistiche, culturali.
Un percorso che lambisce il mare e che si immerge nelle bellezze della natura della Piana di Gela (Zona di Protezione Speciale per l’avifauna nidificante e migratoria) e della storia (Pietra Calendario, Necropoli del Disueri, Museo di Gela, Museo di Niscemi, Castelluccio Federiciano, luoghi della Seconda Guerra Mondiale), ma anche i mostri che l’uomo ha saputo evocare nel corso del tempo, il Petrolchimico ENI di Gela, il cemento, il MUOS (binomio foresta mediterranea e foresta di antenne), le serre che coprono distese infinite in aree dove prima la natura era incontaminata.
Il comitato promotore è costituito da un gruppo di giovani che già sta lavorando molto bene nel territorio. Frutto del grande impegno con le associazioni locali LIPU Niscemi e Centro di Educazione Ambientale, Davide Pepi, Francesco Cirrone, Manuel Andrea Zafarana, Giuseppe Bonaffini, Nancy Di Dio, Rocco Terranova, Giandomenico Militello, Anna Maria Runza, Carlo Pitrella, Fabio Rizzo e Matteo Fontanella, possiedono molta esperienza in ambito di valorizzazione turistica e naturalistica, orientata verso lo sviluppo dell’impresa turistico-culturale abbinata agli itinerari di valorizzazione culturale locale e della tutela del patrimonio naturalistico.
“Nonostante l’accanimento nei confronti del territorio, il Golfo di Gela mantiene bellezze uniche che bisogna proteggere a tutti i costi” – commenta Davide Pepi, coordinatore del comitato appena costituito. – Assistiamo all’inattivismo della cittadinanza e al disinteresse della politica, ma noi giovani non riusciamo a stare con le mani in mano, vogliamo riscattarci. –