SIC “Bosco di Santo Pietro”


Il S.I.C. Bosco di Santo Pietro si trova nella porzione meridionale del territorio del comune di Caltagirone e si estende in direzione della pianura di Vittoria a sud-est; a ovest e a nord è delimitato dai valloni Terrana e Ogliastro, mentre a est dal torrente Ficuzza.

La prima testimonianza storica del bosco, costituito anticamente da una impenetrabile foresta di querce da sughero, risale al 1160, quando il re normanno Ruggero d’Altavilla lo concesse ai calatini, insieme alla Baronia di Fetanasimo, quale ricompensa per l’aiuto prestatogli contro i Saraceni. A quell’epoca la sua estensione era di ben 30.000 ettari.

Nel 1923 il Regio Commissario Benedetto Fragapane progettò una quotizzazione del bosco con la creazione di una città giardino che avrebbe dovuto assumere il nome di Mussolinia. Il progetto, ispirato alle architetture romane antiche, venne redatto dall’architetto Saverio Fragapane e approvato dallo stesso Benito Mussolini. Il 12 maggio 1924, con una fastosa cerimonia, lo stesso Mussolini posò la prima pietra, ma, in realtà, i lavori erano già iniziati prima di quella data: con la costruzione della banchina della piazza, una parte del portico e due delle sedici torrette previste. Nel corso del tempo, il piccolo borgo venne quasi dimenticato, ma ultimamente sono molte le iniziative di rilancio promosse dal comune di Caltagirone.

La massiccia presenza dell’uomo nel corso dei secoli ha sconvolto la fisionomia originaria della zona, riducendo il bosco a circa 6500 ettari. Tuttavia in alcune località, come Fontana del Cacciatore e Fontana Molara, la densità della vegetazione è tale da far rivivere nel visitatore il fascino dell’antica foresta. In zona sono presenti: la Stazione sperimentale di Granicoltura Siciliana, un Museo di Storia Naturale e diverse aziende che operano nel rispetto dell’ambiente.

 

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