Il Biviere di Gela è un lago costiero relitto a 1,5 km dal mare, incassato tra le dune del Golfo, note come “Macconi”. Compreso tra Gela e il fiume Dirillo, si allunga parallelamente alla linea di costa per 2 km, occupando un’area di circa 120 ettari. Si trova nel territorio del comune di Gela e il suo perimetro è caratterizzato da numerose anse.
Cessato l’uso del lago come salina, nel XV secolo iniziò l’attività della pesca concessa in gabella. Per contratto, il governatore dovette realizzare a spese del feudatario una casa per i pescatori e per gli acquirenti del pesce e una cappella per celebrare la messa; questo edificio è adesso ristrutturato ed è adibito a centro visite.
Il notevole interesse per la protezione del lago si deve al fatto che esso costituisce una delle più importanti zone di sosta e di svernamento per numerose specie di uccelli.
A dicembre, arrivano tante specie di anatre (codoni, mestoloni, moriglioni, alzavole…) che trascorrono l’inverno tra le anse dello specchio d’acqua; tra queste, va ricordata la presenza della rara Moretta tabaccata (Aythya nyroca). In primavera, arrivano i primi migratori come il Mignattaio (Plegadis falcinellus), simbolo della Riserva, dal becco ricurvo e dal colore fulvo metallico, e la bianca Spatola (Platalea leucorodia).
Colorata e festosa la presenza estiva del Gruccione (Merops apiaster)che nidifica in colonie sulle pareti di arenaria. Tra le canne è possibile osservare il blu intenso dello spettacolare Pollo sultano (Porphyrio porphyrio), estinto in Sicilia a metà del XIX secolo e reintrodotto con successo grazie ad un progetto LIPU nel 2004.
Molti mammiferi trovano rifugio al Biviere, tra questi la Donnola (Mustela nivalis), l’Istrice (Hystrix cristata) e il Riccio (Erinaceus europaeus): specie che per il carattere elusivo e le abitudini notturne, si possono incontrare solo al crepuscolo o alle prime luci del mattino.
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